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Blog ufficiale di Nicola Calisesi
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Perchè la grammatica non è questione di opinioni o punti di vista!
Se inizio a parlare diffusamente dei Nickelback e della mia passione per la musica, rischio di aprire tante di quelle parentesi che il post, anzichè sembrare un articolo di un blog, si potrebbe trasformare in una sorta di compendio o un libro di saggistica, per cui farò di tutto per non perdere il focus di quello che in realtà voglio comunicare, ma non sarà per niente facile! #sapevatelo
Prima di entrare nel vivo del post volevo fare qualche chiarimento sulla mia latitanza dal blog.
Nei mesi di luglio e agosto ho realizzato il sito web di un quotidiano online, che si chiama MondoLibero. L’idea con cui è nato questo portale era quella di diffondere il concetto di giornalismo partecipativo. Il termine “partecipativo” significa che tutti gli utenti sono liberi di inviare alla redazione i propri contenuti perchè vengano pubblicati sul portale del quotidiano, quindi la testata giornalistica assume una forma completamente diversa da quella tradizionale, perchè la redazione può contare anche sul crowdsourcing e non solo sui propri giornalisti. In questo modo si possono avere più contenuti e si può diversificare l’informazione grazie a tutti i contributi degli utenti.
Quando mi hanno proposto il progetto, mi è piaciuta fin da subito questa impostazione e, ad oggi, posso dire di aver sposato completamente la causa, perchè ho già iniziato a scrivere qualche articolo e i primi feedback sono stati molto positivi: i miei post hanno avuto molte visite e anche un’ottima risposta sui social network. Per cui la mia latitanza sul blog non dipende da un calo di creatività, tempo o argomenti, ma semplicemente dal fatto che i miei contenuti li sto inserendo su MondoLibero e non posso copiarli e incollarli anche sul blog, sono sicuro che Google non approverebbe…
Se volete leggere i miei articoli vi invito a visitare la mia pagina di MondoLibero a questo link.
Se inizio a parlare diffusamente dei Nickelback e della mia passione per la musica, rischio di aprire tante di quelle parentesi che il post, anzichè sembrare un articolo di un blog, si potrebbe trasformare in una sorta di compendio o un libro di saggistica, per cui farò di tutto per non perdere il focus di quello che in realtà voglio comunicare, ma non sarà per niente facile! #sapevatelo
Dopo questa pillola di captatio benevolentiae, vi spiego brevemente perchè mi piacciono i Nickelback. Molte persone considerano questo gruppo rock commerciale e, in parte, è vero. Gli ultimi lavori che stanno facendo sono più “puliti” (poi ci arrivo a spiegare questo aggettivo), la confezione di tutto il pacchetto è decisamente più attraente e costruita, per cui è normale che richiami masse maggiori di utenti e ascolti.
I Nickelback, citando Wikipedia, sono inseriti in tre generi musicali (uguali ma diversi?!?!): alternative metal, post-grunge e hard-rock. Diciamo che odio allo stesso modo tutte e tre queste etichette, anche se devo ammettere che “post-grunge” mi fa veramente accaponare la pelle. Io direi che possiamo parlare di una rock-band moderna che affonda le radici nel rock anni 80/90 e ripropone sonorità abbastanza classiche rivisitate in chiave moderna grazie ai progressi dell’ingegneria del suono e ai processori dei segnali audio.
Il sound dei Nickelback è molto asciutto dal punto di vista strumentale e non ci sono molte variazioni sul tema in nessun album: voce, chitarra, chitarra ritmica, basso e batteria. La differenza dai primi album agli ultimi è, come dicevo prima, la pulizia del suono che nasce non tanto da una evoluzione artistica del gruppo, ma da un budget molto più alto per tutto il processo di produzione del disco. I pezzi hanno strutture molto classiche e le linee melodiche sono facilmente digeribili (aggiungerei anche molto azzeccate), ma tutto è condito da un impatto sonoro che, per quanto mi riguarda, pochissimi gruppi riescono a darmi. Il risultato finale, che si ascolta nei dischi, è sicuramente frutto di molto lavoro di pre e post produzione su tutti gli strumenti e soprattutto sulla voce di Chad Kroeger (il cantante); infatti negli ultimi album sono aumentati esponenzialmente anche i cori presenti nei pezzi, per dare ancora più corpo alla sezione vocale.
I Nickelback sono diventati famosi grazie ai pezzi cosiddetti “lenti” dei loro dischi (Someday, This is How You Remind Me…), che da buon pseudo-metallaro, sono anche quelli che apprezzo di meno, perchè, ascoltando solo quelle canzoni, li ho sempre snobbati fino a quando non mi sono casualmente imbattuto in traccie di tutt’altra natura: Because of You, Animals, Flat on the Floor… Rock allo stato purissimo!
[tube]http://www.youtube.com/watch?v=FIjRo-gMlKE[/tube]
Sono perfettamente conscio del fatto che tutti i miei giudizi e le mie considerazioni sono parzialmente influenzate dal mio gusto musicale personale; ma io non devo convincere nessuno ad ascoltare i Nickelback, sto solo cercando di capire perchè mi piace così tanto la loro musica.
Tutto questo infinito preambolo per arrivare a parlare dei due nuovi singoli dei Nickelback che sono usciti ieri sul sito della Roadrunner Records e sono ascoltabili in streaming da questa pagina.
When We Stand Together
Il primo singolo “When We Stand Together” è davvero un pezzo super commerciale, anche troppo per i miei gusti: chitarre acustiche, coretti insistiti sul ritornello e beat abbastanza lento. Classico singolo che ti entra in testa in meno di un secondo ed esce dopo un mese con la stessa velocità. Questa canzone ha tutti i requisiti giusti per diventare un tormentone…
Non vado avanti altrimenti potrei dire cose molto peggiori, spero solo che questa canzone venga usata come un “Cavallo di Troia” per spingere milioni di persone a comprare il disco dei Nickelback e poi rifilargli altre 10 traccie di rock come si deve!
Questo pezzo decisamente meglio, almeno si sentono i Nickelback: groove di batteria in apertura, qualche power-chord in puro stile hard-rock, linea melodica superba come al solito e solo di chitarra (cosa non troppo scontata per i NB). Una canzone davvero ben fatta e molto bel confezionata:
Voce: presenza costante di voci doppiate e cori un po’ in ogni dove, ma esce davvero bene
Batteria: i suoni mi piacciono tantissimo: il rullante molto presente e i piatti non troppo in primo piano
Chitarre: supercompresse as usual, basta e avanza..
Ancora non ho fatto molti ascolti, ma direi che il sound è quello di sempre, per cui prevedo l’ennesima impennata di ascolti sul mio counter di iTunes per il prossimo album della band canadese in uscita a fine novembre.
Chiudo con la preghierina della sera prima di coricarmi: “Ti prego Gesù, fa in modo che nel 2012 i Nickelback vengano a suonare in Italia… PLEASE!!!”