Oggi si celebra il tredicesimo anniversario della morte di Fabrizio De Andrè, a mio parere il più grande cantautore italiano di sempre, per cui volevo dedicargli questo breve post per ricordarlo e per ricordare una delle sue canzoni (meno conosciuta di altre), ma sicuramente tra le mie preferite!
I suoi testi sono delle vere e proprie poesie messe in musica, le immagini che ci ha regalato sono ancora di una attualità sconvolgente e credo che questo sia più di ogni altra cosa: la prova del suo genio, che sopravviverà al tempo e alle generazioni che verranno!
Ho scelto un pezzo che parla della rivoluzione sessantottina e di un periodo in cui lo stato viene visto come un nemico dai cittadini, dove il cambiamento, sebbene osteggiato, era comunque dietro l’angolo!
Canzone del Maggio
“Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.
E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credevi assolti
siete lo stesso coinvolti.
Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le pantere
ci mordevano il sedere
lasciamoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c’eravate.
E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le “verità” della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.
E se credete ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti”
Grazie